Descrizione
Dare in poche righe anche solamente dei cenni informativi di una chiesa della valenza storico-artistica della Pieve arcipretale di Santa Maria della Purificazione è opera ardua, per cui ci si limiterà ad alcuni dati essenziali.
L’attuale duomo fu consacrato nel 1789, dopo che i lavori di costruzione su progetto dell’architetto Domenico Schiavi da Tolmezzo, iniziati nel 1870, furono completati nel 1784, previa la demolizione della precedente chiesa gotica. Ma la prima citazione documentale della chiesa plebanale è del 1234, mentre le probabili origini risalgono già ai sec. VII-VIII, come da emergenze di scavi archeologici.
Per limitarci agli ultimi settant’anni, l’edificio ha ricevuto un importante restauro attorno al 1960 con realizzazione della copertura in lastre di rame, a metà anni ’80 un’impegnativa ristrutturazione antisismica per sopperire ai gravi danni provocati dai terremoti del 1976 e, infine, un ripristino completo nel 2020. Il duomo è caratterizzato da una grandiosa facciata classicheggiante con quattro colonne con capitello corinzio sommitale e da un soprastante timpano con “occhio” centrale, da un’ampia navata rettangolare, da un presbiterio a pianta quadra con abside ovaleggiante. Sul fianco destro della chiesa sono addossati il campanile e la sacrestia; sia a destra sia sinistra sono presenti, oltre alle sei cappelle, altri corpi accessori che si sviluppano su due livelli. Imponente il campanile a torre con cuspide impostata su tamburo ottagonale, dotato di due celle campanarie, entrambe con tre campane. Una campana è datata 1443, le altre sono successive alla prima guerra mondiale.
Opere notevoli sono, all’esterno:
- Sul lato destro, portale sormontato da una statua della Vergine con il Bambino in braccio, in pietra
scolpita e intarsiata proveniente dalla precedente chiesa gotica. Capolavoro di Bernardino da Bissone,
iniziato nel 1498 e completato nel 1504. - Sulla facciata, le statue dell’Arcangelo Gabriele e della Madonna a comporre la scena
dell’Annunciazione, pure opera di Bernardino da Bissone.
All’interno:
- Prima cappella a destra, altare neoclassico con tela di Filippo Giuseppini del 1842 illustrante il
Martirio di Santa Filomena. - Seconda cappella a destra, altare del Santo Rosario con statua della Madonna scolpita da Valentino
Besarel nel 1898. Sull’altare formelle in rame illustranti i misteri del Rosario e alle pareti due quadri di
soggetto biblico dipinti da Giovanbattista Tosolini a fine ‘700. - Tra seconda e terza cappella a destra, grande Crocefisso ligneo dal tronco cinquecentesco e le altre
parti settecentesche. - Terza cappella a destra, dipinto su tela illustrante la Presentazione di Gesù al Tempio realizzato da
Jacopo Negretti detto Palma il Giovane nel 1600-1610. - Ai quattro angoli della navata, tele con i quattro Evangelisti, opere ottocentesche di Massimiliano
Lodi e di Rocco Pittaco. - In presbiterio, altare maggiore opera del gemonese Luigi Pischiutti con statue laterali raffiguranti
la Madonna con bambino e il sacerdote Simeone scolpite da Bartolomeo Ferrari. Altare delle celebrazioni
ricavato da un paliotto d’altare del sec. XV. Organo con 50 registri e oltre 2500 canne costruito dalla
ditta Zanin nel 1931, successivamente più volte rinnovato e ampliato. Volta del presbiterio con affresco
centrale opera di Carlo Boldi. - Tra prima e seconda cappella a sinistra, battistero in pietra del 1587 con cupola in rame battuto
datata 1610. - Seconda cappella a sinistra, altare seicentesco con tela di Sebastiano Bombelli.
- In sacrestia, grandioso armadio in noce del 1784, oreficeria sacra (calici, reliquari, candelieri, croci
realizzati dal 1400 in poi), dipinti su tela e paramenti. - Vano con reperti lapidei della precedente chiesa gotica; vasca battesimale di origine pre-romanica;
portale con iscrizione del 1477 che ricorda l’invasione delle cavallette e dei Turchi.
Modalità d'accesso
Luogo privo di barriere architettoniche ed accessibile a tutta la cittadinanza.
Indirizzo
Punti di contatto
Ultimo aggiornamento: 27 maggio 2024, 11:43